Siena, Palazzo delle Papesse. Dall'11 aprile al 19 ottobre 2025.

"Geografie immaginarie" nel segno di Hugo Pratt: arriva a Siena l'incredibile mostra antologica che attraverso sette porte ideali accompagna alla scoperta dell'immaginario creato dal padre della letteratura disegnata. Oltre 1000 mq di esposizione, più di 300 opere originali, installazioni multimediali e oggetti etnografici: un labirinto dove perdersi lasciandosi trasportare dal vento, seguendo il segno tracciato da Hugo Pratt.

Una mostra prodotta da Opera Laboratori e curata da Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem, con l’allestimento dell’architetto Giovanni Mezzedimi.

Hugo Pratt Siena

LE ROTTE DELL’IMMAGINAZIONE: HUGO PRATT TORNA A SIENA

A trent’anni dalla scomparsa di Hugo Pratt, l’esposizione allestita al Palazzo delle Papesse rende omaggio a tutta l’arte del maestro dell’avventura, a vent’anni di distanza dalla grande retrospettiva “Periplo immaginario” allestita a Siena nel complesso museale di Santa Maria della Scala. Ad aprile 2025 la letteratura disegnata prende vita attraverso acquerelli, tavole originali e proiezioni immersive, sette porte da attraversare che aprono sull’universo di Hugo Pratt. Corto Maltese, le donne d’avventura, le influenze cinematografiche e letterarie, i richiami della pop art, deserti, oceani e pianure del nord-America: un invito al viaggio lungo le rotte prattiane.

DISEGNI E OGGETTI: IL MONDO OLTRE LA PAGINA

Pratt non si limitava a immaginare, cercava tracce reali, elementi tangibili da trasformare in segni. La mostra non espone solo tavole e acquerelli, ma anche scudi, lance, maschere, oggetti etnografici che appaiono nei suoi disegni e che provengono da culture lontane, studiate con la curiosità di un antropologo dal cuore della sua vastissima biblioteca: oltre 17.000 volumi, tra romanzi, saggi storici, atlanti, riviste di viaggio, libri di antropologia e testi di mitologia. E fumetti.

L’ARTE DI RACCONTARE, TRA CINEMA, LETTERATURA E AVVENTURA

Hugo Pratt non era solo un disegnatore, era un narratore, e si muoveva tra le pagine e le immagini con la stessa leggerezza con la quale Corto attraversa le frontiere. La mostra mette in luce i riferimenti letterari, artistici e cinematografici che hanno nutrito la sua immaginazione: i film western e di avventura conosciuti e amati da bambino,  e poi Stevenson, Conrad, Jack London e Rimbaud fino a Omero. Ma ogni artista ha un punto di partenza, e per Hugo Pratt si chiamava Milton Caniff. Le ombre e i contrasti, il bianco e nero carico di tensione di Terry e i pirati, i ritmi cinematografici di Steve Canyon. Sfogliando quelle strisce Pratt intuì che il disegno e la scrittura erano la stessa cosa: il tratto era narrazione, il segno poteva raccontare una storia tanto quanto le parole. Da lì, tutto il resto: la sua linea essenziale e netta, la capacità di evocare mondi con pochi dettagli, l’uso del silenzio come parte del racconto.

Ci sono viaggi che iniziano con una rotta tracciata, e altri che richiedono il coraggio di abbandonare la bussola. La mostra dedicata a Hugo Pratt a Siena è uno di questi: un labirinto di storie, mappe e suggestioni. Per attraversarlo, ci sono sette porte, sette passaggi che conducono dentro il cuore dell’universo prattiano.

Mari, terre di confine, incontri straordinari. Attraversare queste sette porte significa addentrarsi nel linguaggio del Maestro veneziano, scoprire come le sue storie prendono forma tra acquerelli e inchiostri, tra realtà e sogno. Significa perdersi e ritrovarsi, proprio come accade a Corto Maltese ogni volta che varca un nuovo confine e una nuova storia.